Tecniche di Secondo Livello
In Italia le tecniche di PMA sono state suddivise dalla Legge 40/2004, che ne regola l’applicazione, in tecniche di I e II livello.
Le tecniche di Secondo Livello sono più complesse rispetto a quelle di Primo Livello. In questo caso, la fecondazione avviene in vitro, cioè all’esterno dell’apparato riproduttivo femminile.
Le tecniche di secondo livello sono procedure eseguibili in anestesia locale e/o sedazione profonda
Le fasi
1. Stimolazione ovarica
Nella fase di stimolazione ovarica, la donna si sottopone a un trattamento personalizzato di stimolazione ormonale, allo scopo di far maturare più follicoli nell’ovaio e ottenere più ovociti da fecondare. La crescita dei follicoli è monitorata attraverso ripetute ecografie e prelievi ematici per il dosaggio di ormoni, fino allo stadio di maturazione ottimale che individua il momento in cui eseguire il prelievo ovocitario.
2. Prelievo degli ovociti
Quando i follicoli raggiungono numero e dimensioni ottimali, in anestesia locale e/o sedazione profonda, vengono prelevati chirurgicamente dall’ovaio mediante agoaspirazione. A seguire, il partner maschile effettua la raccolta del liquido seminale.
3. Fecondazione in vitro
Una volta ottenuti gli ovociti femminili e gli spermatozoi maschili ci sono due possibilità di fecondazione in laboratorio:
- FIV: Fertilization In Vitro – la fecondazione avviene spontaneamente in piastra, lo spermatozoo si seleziona in maniera naturale e feconda l’ovocita;
- ICSI: Intra Cytoplasmatic Sperm Injection – la fecondazione avviene in vitro tramite iniezione di spermatozoo nel citoplasma dell’ovocita. Un singolo spermatozoo viene selezionato in base alla morfologia e alla motilità dall’operatore e iniettato all’interno dell’ovocita attraverso un microscopio manipolatore.
4. Trasferimento in utero
Una volta avvenuta la fecondazione dell’ovocita si passa al monitoraggio della crescita dell’embrione. Il transfer dell’embrione nell’utero può essere effettuato in un lasso di tempo che varia dai 2-3 giorni dall’inseminazione fino ai 5-6 giorni, quando raggiunge lo stadio di blastocisti.
Per effettuare il trasferimento nell’utero, inoltre, è necessario assicurarsi che la stimolazione ovarica abbia determinato un adeguato spessore dell’endometrio, ovvero il tessuto di rivestimento della cavità uterina. Il transfer viene effettuato mediante una cannula flessibile che rilascia in cavità uterina i migliori embrioni ottenuti.
Dopo circa due settimane, la donna esegue un esame del sangue (dosaggio Beta hcg) per verificare se l’embrione si è impiantato e se è in corso una gravidanza.
Requisiti
Possono accedere alle tecniche di PMA solo coppie: maggiorenni, di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile e con i partner entrambi viventi.
L’accesso alla PMA è possibile:
Quando è impossibile rimuovere le altre cause che impediscono la procreazione.
Nei casi di infertilità o sterilità derivanti da causa certificata da atto medico.
Nei casi in cui la coppia è portatrice di malattie genetiche trasmissibili.
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